Durante la prima infanzia, l’attività corporea risulta notevolmente utile su diversi
piani: motorio, cognitivo, psico-emotivo e sociale.
Occorre tuttavia sottolineare come il raggiungimento di ogni piano preveda una
differenziazione negli esercizi motori.
A seconda degli obiettivi da raggiungere, l’attività motoria viene allora distinta in:
1)Motricità, ginnastica ed educazione motoria : attività che stimolano il
bambino a muoversi e a svolgere esercizi armonici e funzionali allo sviluppo di
potenzialità motorie.
2)Psicomotricità : attività che, a differenza della prima, si pone come finalità la
conquista di competenze cognitive da parte del bambino: ne sono un esempio i
giochi topologici, chiamati così in quanto offrono la possibilità al medesimo di
rapportarsi con lo spazio, giungendo spontaneamente alla scoperta di concetti
regolatori quali alto/basso, lungo/corto.
3)Psicomotricità espressiva , attività motoria finalizzata a stimolare nel bambino
la liberazione di emozioni latenti, in primis l’energia aggressiva intrinseca
nella natura di ogni individuo, fin dalla più tenera età, come mise per la prima
volta in evidenza S. Freud, fondatore della psicoanalisi, secondo il quale la
struttura della personalità è in origine solo ES, ossia sede di pulsioni e desideri
sessuali ed aggressivi.
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