domenica 1 gennaio 2012

La danza terapia e la pet therapy

 preso dal sito di Maria Fux
 una  danza  per 
conoscersi meglio e incontrare gli altri

come affermato nei precendenti post ritengo che l' intelligenza cinestetica ha come
 maggiore sviluppo due arti una delle quali è la danza , e perchè non usare quest' arte
 proprio per curare le persone e i bambini ?

dice una allieva di Maria:
“Grazie alla danza sono tornata ad avere una nuova vita, prima ero molto timida 
ed incapace di affrontare il mondo.
Mentre danzo sento la forza, il ritmo, la melodia e comunico meglio con il mio corpo. (…)
Nuovamente ringrazio la meravigliosa danza moderna che mi ha trasformato in una donna libera, aperta ed allegra.”



  • nil bambino
  • nl’adolescente
  • nl’adulto
  • nl’anziano

Quando siamo bambini abbiamo bisogno di muoverci, perché muovendoci esprimiamo
 la nostra voglia di ridere, di piangere o di giocare.
Mentre cresciamo il nostro corpo, per i tabù di una civilizzazione che corrompe il nostro bisogno d’espressione, perde sempre di più il desiderio di mobilità.
Ma come sarebbe meraviglioso se sapessimo comunicare con il corpo, stimolati dal 
desiderio di esprimerci attraverso la musica, o senza questa, facendo del corpo uno
 strumento di comunicazione tra quello che vogliamo fare, tra quello che possiamo fare 
e tra quello che scarichiamo per poter esprimerci.
Maria Fux

  • Il silenzio può essere danzato

Ogni movimento proiettato nello spazio ha il suo ritmo, anche se realizzato senza musica. Ognuno produce ritmo in maniera diversa, personale e creativa.
Esprimersi attraverso il corpo è come parlare.

Le lezioni integrate di udenti e non udenti, tenute per molti anni, mi hanno fatto capire 
sempre più l’importanza dell’aspetto non verbale e della possibilità di instaurare rapporti tramite il MOVIMENTO.

 una  danza  per il non vedente
  • Incontro con l’espressività addormentata

  • “Il primo passo fu quello di ispirar loro fiducia nello spazio che non potevano vedere.
    Man mano che approfondivamo la reciproca conoscenza e i non vedenti acquistavano fiducia
    in se stessi e nello spazio in cui si muovevano si osservava ancor di più la loro 
    emozione ed allegria.
    I loro corpi rigidi all’inizio diventarono flessuosi, si abbandonarono al ritmo interno 
    e alla loro 
    fondamentale necessità, rimasta sopita per lunghi anni, di muoversi.
    I volti rispecchiavano quanto il loro corpo, improvvisamente, rivelava loro e man
     mano cambiavano espressione.”
                    Maria Fux




  • Maria balla per i poliomelitici dell’Ospedale Ferrer di Buenos Aires mentre loro l’accompagnano con il canto.

Quella notte (…) sognai di trovarmi in un polmone d’acciaio e che il mio corpo era inerte,
 sentii la durezza del metallo sul mio corpo e l’impossibilità di muovermi.La mattina
 seguente (…) mi dissero che quella stessa notte i malati avevano sognato che i loro
 corpi si muovevano e danzavano.” 
                            Maria Fux


per quanto mi riguarda anche colegata all' intelligenza cinestetica nella cura dei problemi fisiopatologici e psicologici è importante anche la pet therapy in quanto vi è contatto tra 
due corpi che permette di unire due anime. 
Tratto da Wikipedia 
Con il termine pet therapy (in italiano, zooterapia) s'intende, generalmente, una terapia dolce, basata sull'interazione uomo-animale.
Si tratta di una terapia che integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo.[1]
La pet therapy non è quindi una terapia a sé stante, ma una co-terapia che affianca una terapia tradizionale in corso. Lo scopo di queste co-terapie è quello di facilitare l'approccio medico e terapeutico delle varie figure mediche e riabilitative soprattutto nei casi in cui il paziente non dimostra collaborazione spontanea. La presenza di un animale permette in molti casi di
consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire sia un
 canale di comunicazione paziente-animale-medico sia stimolare la partecipazione attiva del paziente.







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